Meandro di San Valentino – Fan Fiction in una sola puntata

Lo so che nel mese di febbraio a Seattle fa molto freddo, ma per il bene di questo piccolo meandro Seattle vivrà un momento insolitamente caldo nel febbraio 2017 … E’ una finzione, dopo tutto ….

(aggiunta del traduttore: purtroppo!)

Lui se ne sta lì immobile, a guardarla. Ogni tanto vorrebbe allungare una mano per toccarla perché, in tutta onestà, ancora non riesce a credere che lei gli appartenga veramente. E’ successo così ogni notte da quando hanno iniziato a dormire insieme, nello stesso letto: ogni notte lui si addormenta avvolto intorno a lei come un’edera per svegliarsi verso le tre e rimanere per tutto il resto della notte a guardarla, incantato.

Ripercorre tutti i momenti vissuti con lei, solo per tenerne vivo il ricordo, e poi il pensiero corre a suo figlio. In passato, ogni volta che sentiva le parole “figlio” e “suo” unite nella stessa frase sobbalzava sconvolto. Ma ora … CAZZO! Ora è un padre. Gli sembra quasi impossibile credere di avere non solo una moglie ma addirittura un figlio.

A questo punto di solito succedono due cose, identiche tutte le notti. Comincia col pensare quanto l’avere dei figli renda vulnerabili. Cavolo, che cazzo di legame che è mai. Ama tanto questo bambino, è legato a lui in modo talmente incondizionato e assoluto che la cosa lo sgomenta.

Lui stesso una volta aveva detto ad Anastasia che il dolore e il piacere sono due facce della stessa medaglia. Era poi stato presuntuoso quando aveva pensato di legarla a sé con le sue raffinate abilità seduttive, perché invece la cosa gli si era rivoltata contro. Mai aveva avuto più affinità con un’altra persona anche se il contesto, e qui la cosa lo fa sorridere, è cambiato enormemente. Il piacere di avere un figlio da amare e l’amore che ne riceve in cambio lo ha letteralmente messo in ginocchio rendendolo vulnerabile, e la vulnerabilità … oh cazzo, la vulnerabilità lo lascia del tutto esposto, sventrato come un pesce.

Mentre giace lì godendosi la visione della sua bella moglie, al solo pensiero di suo figlio lo prende una paura che sa essere irrazionale ma che non può assolutamente ignorare. Deve assolutamente controllare che il suo bambino sia al sicuro. Non ha sentito alcun bip provenire dal baby monitor che ancora utilizzano, nonostante Chris sia ben più grande dell’età che di solito lo richiede, ma la sua mania di controllo non gli permetterebbe di riposare tranquillo se non mettesse in atto tutte le possibili misure per garantire a sua moglie e al loro figlio la sicurezza e il benessere. Con attenzione si districa da lei, dispiaciuto di doversi privare del suo morbido calore che è per lui come una droga. Il pensare che c’è stato un momento della sua vita in cui lui aveva addirittura detestato anche solo l’idea che lei potesse toccarlo gli fa venire voglia di prendersi a calci. Si rammarica per avere rinunciato, in passato, a quel piacere, per averci rinunciato soprattutto la notte in cui l’aveva posseduta per la prima volta.

Sarebbe disposto a tutto, ora, per tornare indietro nel tempo e rivivere il momento in cui aveva preso la sua verginità. Quella volta, quando era sopra di lei e per la prima volta stava per  penetrarla, una piccola parte di lui era stata distratta dalla paura che lei potesse toccarlo. In quel momento si era sentito sollevato perché lei non lo aveva fatto, ma ora pensa a che stupido figlio di puttana era stato.

Si ricorda con quanta violenza aveva fatto l’amore con lei quella volta, come l’aveva sverginata, come aveva voluto risolvere in fretta “quella questione”. Aveva avvertito la sua tensione e il suo shock quando glielo aveva messo dentro con violenza e per contro aveva anche avvertito quanto lei era bagnata; i suoi muscoli interni lo avevano attanagliato in una morsa ardente ed era proprio il momento in cui era penetrato dentro di lei che gli infiammava ancora la fantasia.

Che cosa avrebbero potuto mai fare le mani di Ana? Gli avrebbe afferrato le braccia in una stretta violenta? Gli avrebbe affondato le unghie nella schiena? Forse gli avrebbe artigliato il culo per spingerlo ancora di più dentro di lei? Cazzo! Solo a pensarci si ricopre di sudore.

E’ questo, tuttavia, l’unico rammarico che lui nutre riguardo a quella notte. In realtà, in seguito, ogni giorno che aveva fatto l’amore con sua moglie, ogni volta che la aveva fottuta era stato immensamente felice di essere stato lui, e non uno stupido idiota qualsiasi, a risvegliare la passionalità in quel corpo incredibilmente lussurioso. Gli piace l’idea che la sua esperienza, raffinatasi nel tempo, fosse infine servita a risvegliare la sensualità pura di Ana e il suo desiderio libidinoso che, lo sa fin troppo bene, è insaziabile quasi come il suo. Era stato fortunato, un bastardo fortunato.

Sorridendo tra sé e sé va a prendere un bicchiere d’acqua in cucina e aspetta che la sua metà scenda, ma come al solito la sua capacità di cambiare stato d’animo può farlo velocemente trasformare da maniaco sessuale ad amministratore delegato a padre in una manciata di secondi e in questo momento è in ansia per suo figlio.

Allora sale le scale, gira la maniglia della porta senza fare rumore e si ferma sul tappeto accanto al letto in cui Chris riposa, addormentato. Si lascia cadere giù, in ginocchio, e trattiene il respiro per vedere con i suoi stessi occhi che il bambino dorme serenamente.

Lo  sconvolge ancora il vedere quanto il bambino gli assomiglia. A volte, quando Chris fa inconsapevolmente i suoi stessi gesti, gli sembra di ricevere un pugno nello stomaco perché gli pare di rivivere il suo passato ma rapidamente quella impressione terribile svanisce con sollievo perché sa che quella amatissima copia di se stesso non conoscerà mai il dolore e l’abbandono con cui lui aveva dovuto fare i conti.

Sente che Chis è la sua seconda possibilità: potrà rivivere la sua infanzia attraverso il figlio e rimuovere gli incubi che ancora talvolta lo tormentano nonostante gli sforzi che ha fatto per eliminarli. E’ così pieno di gratitudine per l’avere questo bambino. Talmente pieno di gratitudine e riconoscente, cazzo, che gli sembra quasi un miracolo.

A parte il fatto che si tratta di carne della sua carne, Chris gli ha dato un altro motivo  più che sufficiente per amarlo e prendersi cura di lui per tutta l’eternità, gli ha fatto un dono talmente oltre misura che non sa nemmeno come fare per esprimere la sua gratitudine.

E’ una cosa semplice, che sicuramente non si aspettava, ma quel benedetto e fatidico giorno in cui si era imbattuto per caso in Anastasia e Chris allo zoo era stato il figlio a restituirgli la madre. Se ne era accorto nel momento stesso in cui aveva visto Ana interagire con Chris e aveva visto il suo sguardo incredibilmente adorante rivolto al piccolo  – del resto lui non avrebbe mai dubitato per un solo secondo che lei provasse per il figlio uno sconfinato amore.

Quello sguardo l’aveva visto altre volte in lei – più volte. Era lo stesso sguardo che ossessionava i suoi sogni perché era quello che gli aveva fatto sperare che lei lo amasse, quello stesso sguardo che aveva visto quando lei aveva rivolto quei meravigliosi occhi azzurri penetranti su di lui, quello sguardo di cui era stato tanto a lungo privato.

Era stata una rivelazione che quasi gli aveva fatto venire un cazzo di attacco al cuore, ma Anastasia lo amava. Lui si trova nella posizione privilegiata di essere il destinatario di quello sguardo e la cosa che più lo sorprende – ha una gran confusione in testa – è il fatto che non gli dispiaccia per nulla condividere Ana con il figlio. Avverte che il loro legame ne esce rafforzato, come se facessero parte di un club speciale, un segreto che li lega in modo esclusivo tanto che il resto del mondo ne è escluso e, per quanto lo riguarda, addirittura ignaro.

Deve poter incrociare quello sguardo ogni giorno, non può farne a meno. E’ disposto a fare di tutto pur di vedere quel viso e la luce che lo illumina. Se qualche volta gli capita per qualche ragione di non poterlo fare, quel giorno lo considera sprecato. Due volte fino ad ora gli è riuscito – per la misericordia divina – di catturare in una foto quello sguardo di adorazione. Ha due foto in cui lei è stata colta proprio con quello sguardo: quando le guarda, gli si chiude la gola e il suo cuore si gonfia quasi fino a scoppiare.

Le tiene chiuse nel portafoglio, anche se la loro bellezza meriterebbe una gigantografia, ma in quelle foto c’è lei esposta nel suo intimo, solo per lui, e lui non vuole che altri vedano quelle foto esattamente come non vorrebbe che altri vedessero il suo corpo nudo. E’ una cosa troppo privata e vuole tenerla solo per sé. Un giorno invecchieranno, e lui è sicuro che, come tutte le donne, lei avrà paura che lui non la trovi più attraente, ma lui sa che lei non dovrà mai preoccuparsene. Finché lo guarderà con quegli occhi  lui non potrà mai fare a meno di lei.

Se non fosse stato per suo figlio forse starebbe ancora brancolando alla cieca, senza guida e senza ancora. Forse sarebbe stato ancora troppo terrorizzato per offrire di nuovo ad Ana il suo cuore, per darle un’altra possibilità, per la paura che il buco nero della disperazione, nel suo petto, non potesse mai essere nuovamente riempito. Ma ora tutto è stato sistemato, adesso gli sembra impossibile essere così felice.

C’è ancora una parte di lui che tiene nascosta, perché l’amore che prova per loro è così grande e così intenso che sa bene che potrebbe soffocarli. Ha dovuto far ricorso alla sua enorme forza di volontà per consentire loro di vivere una vita relativamente normale, quando tutto quello che avrebbe voluto fare sarebbe stato rinchiuderli da qualche parte per impedire che qualcuno potesse fare loro del male. L’istinto è così forte e così prepotente che ha dovuto combatterlo quotidianamente.  Anastasia potrebbe confermare che lui, a volte, ha perso quella battaglia con se stesso, ma lei è riuscita a trovare in se stessa la forza per sopportarlo.

Sa di essere irrazionale, sa che le sue cinquanta fottute sfumature lo rendono pericolosamente vicino all’essere ossessivo, e sa anche che ogni tanto travalica i limiti ma per essere felice gli basta sapere che loro due sono al suo fianco. Lo colpisce sempre il fatto che, nonostante il suo passato di abbandono e di abusi, sia in qualche modo riuscito a forgiare in sé questa capacità incredibile di amare. Non che sapesse di averla, fino a che non la aveva incontrata, e per questo avrebbe ringraziato il cielo per tutto il resto della sua vita.

Solleva la coperta coprendo bene Chis e si china per dargli un bacio sulla fronte. Soddisfatto perché tutto va bene, può tornare a letto e riprendere a dormire: sa che la sua preziosa famiglia è al sicuro.

Quando torna a sdraiarsi a letto la moglie, agitata, gli si accosta. Sono piccole cose come questa che lo colpiscono, che lo rendono emotivo come un adolescente e lo scuotono con tanta forza che riesce a malapena a respirare. Nel sonno, quando è priva di difese, lei vuole stargli accanto, in un momento in cui non può mentire né fingere e anche se lui sa che questi comportamenti non fanno certo parte della natura di Anastasia quel gesto rappresenta per lui un simbolo potente di certezza. La tiene stretta accanto a sé assaporando quel momento, tanto più perché è solo suo.

Lascia che lei gli si accoccoli accanto, lascia che il suo gemito riconoscente scorra su di lui. Non ne avrà mai abbastanza di lei e, come se il suo corpo sapesse che il suo cuore sta battendo all’impazzata per l’eccitazione, gli viene duro solo perché lei è lì e lo ama. Pensa se svegliarla, prendendo il suo corpo caldo di sonno, ma il desiderio di lasciarla riposare gli impedisce di farlo. Ridacchia tranquillamente – ovviamente gli piace torturarsi.

Sospira sia per il piacere che per la frustrazione poi si mette a pensare ai suoi progetti per l’indomani. Sarà il giorno di San Valentino, il loro primo San Valentino insieme, e anche se gli viene da ridere all’idea di una sola giornata dedicata a mostrare il proprio amore – lui è più che felice di mostrarle il suo tutti i giorni – vuole comportarsi convenzionalmente e trascorrerlo come farebbe una normale coppia.

In un primo momento aveva fatto una serie di progetti esagerati, la sua immaginazione e il suo bilancio gli avrebbero certo permesso di offrirle tutti i tipi di cuori-e-fiori immaginabili, ma poi si era ricordato che lei è molto più felice quando lui non eccede. Che cosa potrebbe esserci di più semplice – e più tradizionale – di un pic-nic? Lui la porterà nel loro prato, lontano da occhi indiscreti, al chiaro di luna.

Potrà prendere due piccioni con una fava, potrà sorprenderla mostrandole la casa completata e trascorrere con lei la serata all’aperto, tra l’erba alta e i fiori, e immagina il suo corpo nudo sdraiato tra le fragole. La sua bocca si piega in un mesto sorriso al pensare quanto era stato difficile essere vago circa l’avanzamento dei lavoro della casa sul Sound. Lei era così maledettamente tenace, a volte.

Quando cerca di pensare quale sarà la sorpresa che lei gli avrà preparato un brivido di eccitazione gli corre in petto, quel petto che prima di incontrare Ana era impermeabile a questi sentimenti. Sa che lei aveva in mente qualcosa, non può mentirgli, cazzo – almeno non a lui, ma ha mantenuto una disinvolta riservatezza facendolo impazzire dalla curiosità.

Quella è un’altra caratteristica di Ana che lo tiene in costante soggezione. Lei gli ha fatto i regali maledettamente più graditi del mondo. Naturalmente lui ha tutto il denaro per comprarsi quello che vuole ma pensa che ci siano delle cose, compresa la sua preziosa famiglia, che il denaro non potrà mai comprare, e lei riesce sempre a sorprenderlo.

Non può fare a meno di sentirsi come un bambino il giorno di Natale. D’altra parte, è stato così facile accontentarla. Aveva avuto delle sottomesse, nei recessi del suo passato oscuro, che erano solo interessate – e in maniera palese – al suo denaro e non c’era nulla che lo facesse incazzare di più: infatti lui era generoso e aveva tutto il denaro che voleva a sua disposizione, ma non gli piaceva essere raggirato. Era un modo sicuro per ottenere l’immediata risoluzione del contratto e trovarsi con il culo sbattuto in mezzo alla strada prima di poter chiedere scusa Signore.

Naturalmente non può limitarsi a questo: mostrarle la casa terminata e condividere con lei un picnic d’amore è bello, ma non basta. No, lui vuole che lei sia ricoperta di diamanti, quando la prenderà, distesa per il suo piacere sul tappeto d’erba.

Ha ritirato il gioiello nel pomeriggio e il gioielliere ha superato se stesso. La collana è una lunga catena dei più strepitosi diamanti rosa, ciascuno montato in una griffe così leggera che permette di vedere la maggior parte delle sfaccettature laterali dei singoli diamanti taglio brillante. Le due parti della catena si uniscono circa un centimetro sotto l’incavo della gola, per poi scendere tra i seni.

Si tratta di un gioiello importabile, perché lei non potrà mai indossarlo in pubblico. Una scollatura che permetta di vederlo è decisamente off limits per lei. Questi seni sodi appartengono a lui e solo a lui, e lui non prenderà mai neppure in considerazione di condividerne la visione con altri.

Ora che ci pensa è un regalo piuttosto egoista, che tornerà solo a suo vantaggio. Lui sarà l’unico che potrà seguire il percorso che i diamanti faranno tra quelle onde sensuali nelle quali potrebbe perdersi e non vede l’ora di osservare come brilleranno sulla sua pelle, come la luce verrà catturata attraverso le mille sfaccettature proiettandosi sulla sua carne.

Che peccato che domani sia una giornata lavorativa, non che gli dispiacerebbe mollare il lavoro se ciò significasse che potrebbe trascorrere la giornata tra le sue cosce, ma lei ha alcuni limiti assoluti relativi all’etica del lavoro. La cosa lo angoscia e lo fa arrabbiare, un sentimento abituale da quando ha messo gli occhi su di lei. Con questi pensieri si addormenta di nuovo, con lei accoccolata al suo fianco, per una notte che si rivelerà essere riposante.

La mattina loro vanno sempre di corsa, e in questo bel giorno non c’è nulla di diverso. Lui la imita e come lei finge di ignorare che si tratta del giorno di “San Valentino”. Non riesce a fingere del tutto, ha troppo bisogno di lei, così quando viene il momento di uscire considera importante prenderla tra le braccia e baciarla profondamente.

Baciare una donna è un’altra pratica di cui è esperto e lui sa che è una pratica spesso trascurata dai coniugi che vanno di fretta, ma ha deciso che non permetterà mai che ciò accada anche a loro. Non c’è niente come sentirla tra le sue braccia che lo fa sentire come uno stallone pregiato. Gli piace lasciarla senza fiato a pensare a lui, e solo a lui, per il resto della giornata ed è sicuro come l’inferno che lei lo farà.

“La cena alle sette”, le dice da sopra la spalla mentre si dirige verso Taylor che è in attesa nell’ingresso. Deve reprimere la voglia di saltare e sbattere i tacchi, tanto si sente felice oggi. Scoppia quasi a ridere al pensiero di quello che il suo staff penserebbe se lui facesse una perfetta mossa alla Charlie Chaplin mentre esce dalla porta.

La sua giornata è piena di tutta la normale attività di quella macchina fabbricasoldi che è lui, ma – a differenza degli ultimi quattro anni senza di lei – questi ultimi mesi sono stati pieni e attivi, in netto contrasto con la sorda monotonia che aveva preceduto l’arrivo di lei e di Chris nella sua triste vita. Adesso – carpe diem – ha sempre voglia di godersi il nuovo giorno.

Alle tre e mezzo si sente ansioso, è desideroso di darsi da fare e passare la serata con la moglie. Lei starà portando Chris a casa dei suoi genitori proprio adesso, poi tornerà a casa ad aspettarlo per “cena”. Dalle sue e-mail e dai suoi SMS sa che lei ha trascorso una giornata tranquilla ed è entusiasta per la prossima uscita del suo primo romanzo.

Alle cinque è pronto per abbandonare la nave e lo fa, con po’ di rimpianto. “Buona serata, Andrea”, saluta la sua assistente mentre le passa dietro per andare a chiamare l’ascensore.

“Buona serata, signore. Lei e Mrs Grey avete qualcosa di speciale in programma?” Andrea sta cercando di trovare argomenti di conversazione mentre lui è in attesa dell’ascensore.

Si volta con un sorriso, quello che sua moglie chiama il “sorriso che fa cadere le mutandine”, ma lui non ne ha altri così non può utilizzare che questo, ma le sole mutandine che vuole far cadere sono quelle di Anastasia, preferibilmente con l’aiuto dei suoi denti. “Oh sì Andrea, un sacco e un sacco di programmi speciali”, conferma fermandosi a guardarsi nello specchio con un sorriso allegro.

Appena arrivato a casa ha la sensazione che lei lo schivi: in un primo momento si è rifugiata nella biblioteca, poi è andata in bagno a prepararsi. Ancora una volta lui cerca di riflettere su quel comportamento: non è preoccupato, se lei fosse arrabbiata lui lo saprebbe, ma quel comportamento alimenta la sua cocente curiosità. Sospetta che lei abbia paura di rovinare la sorpresa che gli ha preparato, lui riesce a leggere in lei come in un libro aperto e lei non vuole rovinare l’improvvisata – di qualunque cosa si tratti.

Quando non riesce più a stargli lontana lei lo raggiunge nella grande sala, dove lui la sta aspettando. Certo che lei è sensazionale, avvolta in un vestito perfetto per quello che lui ha in mente. Il tessuto nero è morbido e aderente ed accentua quelle parti che la rendono così femminile. I tacchi altissimi potrebbero costituire un problema, ma quando se la getterà sulle spalle gli procureranno un non piccolo piacere.

Lui si alza in piedi, con gli occhi brillano di desiderio e amore, ed è felice di vedere lo stesso sguardo in lei quando solleva gli occhi abbastanza a lungo, in modo che lui possa vederli. Ci sono stati momenti come questo in cui, pur senza nessuna preparazione e senza bisogno di alcun suggerimento, lei era così naturalmente sottomessa che lui si eccitava in meno di due centesimi di secondo. Non che gli manchino quei giorni, ma questo porta alla luce la sua più pura essenza di maschio, una bestia animalesca che torna alla vita solo per la vicinanza del corpo accogliente di lei.

Lui sente le narici allargarsi e quando vede la scintilla che si accende negli occhi di lei perché riconosce in lui quel desiderio che li ha uniti a dispetto del mondo intero, non vorrebbe fare altro che prenderla lì e subito.

Invece le rivolge un sorriso libidinoso e salace che, abbinato agli suoi occhi socchiusi, la rende ansimante e – ne è sicuro – immediatamente bagnata per lui. “Sembri straordinariamente buona da mangiare”, le dice con un basso tono di voce.

Ogni tanto è lei a scioccarlo usando un linguaggio sconcio come il suo; quando succede la cosa è eccitante e inaspettata perché lei sembra sempre così innocente, indipendentemente dal fatto che le lenzuola abbiano portato quella famosa sera la macchia della sua perdita della verginità. “Vorrei che tu …”, sussurra, “lo avessi rigido e duro”. Il suo tono è roco e corrisponde al lussurioso sguardo blu che gli sta rivolgendo, senza un briciolo di vergogna. Questo rende le sue parole ancora più seducenti.

Lui trattiene il respiro e le afferra la mano, trascinandola letteralmente fuori dalla stanza ad aspettare l’ascensore. Lo spazio limitato non fa nulla per attenuare la scintilla che scorre tra di loro, ma senza dire una parola cercano entrambi di resistere, non vogliono sciupare la notte di rare emozioni che li aspetta.

Per fortuna questo fortunato giorno cade di venerdì, perché è sicuro come l’inferno che lui vuole goderselo fino in fondo, per approfittare al massimo del fatto di essere liberi dal bambino. Lui ama suo figlio, può passare interi giorni a giocare con lui ma ha anche bisogno di entrare in contatto con sua moglie e per quello che ha in mente avranno bisogno di ogni secondo del tempo a disposizione.

Scuote il capo tra sé e sé, come può essere ancora così affamato di lei quando la ha avuta la notte scorsa e la sera prima e il giorno prima ancora? In realtà, raramente lasciano passare un giorno senza fare l’amore, ma lui desidera l’intensità di quando poteva colmarla ogni momento dell’attenzione delle sue mani, della sua bocca e del suo cazzo duro come pietra per poi guardarla lasciarsi andare più e più volte all’orgasmo; è di questo che ha bisogno stasera e non può aspettare.

Ha colto l’abbassarsi veloce dei suoi occhi nel vedere la sua erezione, il suo cazzo è già teso all’interno dei pantaloni e lui emette un ringhio quando lei affonda i denti nel labbro mentre pensa ai piaceri che la sera porterà.

Lui la vuole assolutamente e con il rossore delle sue guance lei gli dimostra di essere più che disposta ad offrirsi a lui. Grazie cazzo, pensa mentre la trascina verso la macchina e la fa entrare dentro. Stasera potrebbe finire nei guai per eccesso di velocità.

Il ruggito potente del motore della R8 è formidabile e riecheggia l’urlo che lui vorrebbe gridare al mondo intero e a lei, per dire che lei gli appartiene. E’ orgoglioso e maledettamente felice che lei sia sua – moglie, madre, autrice e donna provocante e sensuale. Anche in questo caso – si dice tra sé e sé – è stato un fortunato figlio di puttana!

Il suo gioco sta funzionando veramente bene e dal momento in cui la macchina ha raggiunto la strada alberata lei lo guarda ogni tanto con un sorriso che abbellisce ancora di più la sua splendida bocca. Lei immagina cosa succederà. Quando si fermano sul selciato, vedendo la casa illuminata dall’interno e attorno tutto in ordine e perfettamente ristrutturato lei si porta le mani sugli occhi per poi abbassarle di nuovo, per essere sicura di non stare sognando.

“La tua casa, Mrs Grey, è tutta a posto e tutta tua”. Lui sporge il mento verso la casa mantenendo uno sguardo molto attento su di lei, desideroso di assorbire e di imprimere nella memoria ogni cigolio e strillo di gioia che lei ritenga di condividere con lui. Ama viziarla, il suo entusiasmo assoluto è una gioia per gli occhi. Non riesce a pensare ad un modo migliore di usare la sua impressionante ricchezza se non per realizzare i sogni di lei.

“E’ stata completata?” chiede lei, scuotendo la testa per lo stupore. E’ chiaramente e completamente sorpresa.

Lui le rivolge un sorriso smaliziato, ben sapendo che quasi tre settimane di mezze verità e di tattiche per cambiare discorso hanno preceduto questo momento. “Sì”, le  conferma con voce roca e provocante, anche se avrebbe voluto che lei se ne rendesse conto da sola. “Buon San Valentino, baby”.

Lei si lascia andare in quel momento alla sua solita risatina, che lui ama tanto, sbattendo le ciglia prima di appoggiarsi alla console centrale per baciarlo. “Grazie”. Gli passa la mano sulla camicia, la sua mano delicata si posa poi sulla sua spalla e lei lo fissa con uno sguardo felice. “Mi aspettavo dei fiori in ufficio, oggi”.

Il suo povero cuore gli scende fino nello stomaco, come può non avere pensato a mandarle dei fiori? Lei deve essere stata l’unica donna a non riceverli. Maledice la sua mancanza di esperienza con queste cose di cuori-e-fiori e la fissa con un’espressione confusa sul viso fino a quando si accorge che lei continua a sorridere. Rimane in adorazione, non c’era nessuna traccia di accusa o di broncio, stava solo scherzando!

Lei lo ucciderà! Lui sorride, poi ci ripensa e tira fuori i grossi calibri. Lei sbatte le palpebre poi resta a bocca aperta e lui è sicuro che se lei fosse stata in piedi lui avrebbe dovuto afferrarla perché non cadesse. Dannazione, resta dritto!

La conduce in giro per la casa e si gode le sue reazioni a ogni piccolo dettaglio ma vuole arrivare in fretta alla parte migliore della notte. Butta sul letto della camera da letto principale gli oggetti per la notte che Ms Taylor ha preparato per loro e decide che è giunto il momento di portare la moglie nel prato.

La trova sul bordo del patio posteriore, che affaccia sul prato, delimitato da una striscia di alberi oltre la quale c’è il Sound. Sente che questo sarà un luogo felice per loro. Lo sente, per così dire, nelle ossa, anche se ci sono voluti cinque anni per arrivare qui, ma è felice, ora, di avere tenuto la casa.

Gli occhi scintillanti di lei tradiscono la sorpresa quando si volta e vede il cesto e il tappeto che lui ha con sé, insieme con il suo sorriso che sa ormai virato pericolosamente al lascivo. Che la seduzione abbia inizio, pensa mentre avanza verso di lei, già tremante.

Non ne avrà mai abbastanza della sua sensibilità, del suo desiderio palese per lui dal momento che per eccitarla basta semplicemente che lui le rivolga uno sguardo – come adesso. Non c’è niente che lo renda più desideroso di lei, ha messo a punto il programma della serata durante tutto questo maledetto giorno ma ora è venuto il momento di mettere in azione quei piani. Può già sentire la punta delle dita formicolare per il loro bisogno di scorrere sulla pelle nuda di lei.

Prima di darle il tempo di negoziare o addirittura di opporsi lui agisce velocemente, prendendosela in spalla e avvolgendole il braccio intorno ai polpacci. Lei cerca di spingersi verso l’alto puntando le ginocchia, ma gli ricade sulla spalla e lui la tiene serrata lì, salda e sicura. Bel lavoro, pensa, soddisfatto di se stesso mentre cammina nel prato con il suo culo delizioso vicino alla guancia e le sue grida di protesta che gli ronzano nelle orecchie.

Gli piace che urli, specialmente se è di piacere, così la afferra per la curva del suo di dietro perché è più comodo e se lo tiene accanto al viso perché, naturalmente, lui ama il suo culo. Lei lo contraccambia con un grido e un ancheggiamento per liberarsi, come se lui se la potesse mai lasciar scappare.

Quando raggiungono la piccola radura che ha fatto falciare appositamente per questa occasione lui lascia scivolare verso il basso la parte anteriore del corpo morbido di lei godendosi ogni centimetro delle sue curve femminili schiacciate contro di lui. Tiene la gamba ancorata a terra così lei è costretta a seguirla mentre scivola verso il basso, e lui riesce a sentire il calore di Ana sul suo corpo.

Mentre scivola lei geme, e quel gemito gli si riverbera nel petto, sfrecciando direttamente al torrente in piena del sangue che scorre verso il basso. Non gli importa nulla del fatto che il suo vestito sia salito mentre lei scivolava verso terra e, nonostante il buio, gli pare di avere colto un lampo di rossore prima che lei saltasse via per lisciarlo verso il basso, in un seducente eccesso di riservatezza. Conosce quel rossore accompagnato dalla risatina nervosa cui lei si lascia andare al suo palese eccesso di testosterone. E’ sicuro come l’inferno che lui sarebbe felice di prenderla in qualsiasi momento, ovunque, e non potrà mai vergognarsi di questo.

E’ strano, pensa, che mentre avrebbe potuto avere tutto quello che voleva, dalle sue sottomesse, non le abbia mai volute in questo modo, ma qui, con sua moglie che fa la pudica, brucia dal desiderio di strapparle il vestito a brandelli e fotterla per tutta la prossima settimana. Non si sofferma su questo pensiero, però, perché pensa di avere capito il perché. La prima volta che ha fatto l’amore con lei, il suo primo incontro di sesso vaniglia, gli ha insegnato una cosa che non aveva mai avuto per tutto il periodo della sua formazione – l’amore fa una enorme differenza – anche se era troppo confuso in quel momento per rendersene conto.

Scuote il tappeto e lei lo aiuta ad aprire il cesto mentre lui la incoraggia a chiacchierare. Vorrebbe che lei si rilassasse e mangiasse prima di iniziare, perché dopo lei avrà bisogno di tutta la sua resistenza. Quando lei gli passa un piatto e gli sorride lui mentalmente si congratula con se stesso per questa bella idea.

“Tutto questo è splendido, Mr Grey, mi sento davvero viziata. Grazie”. Lei gli bacia la punta del naso mentre si siede accanto a lui, terribilmente compiaciuta.

Non vorrebbe che lei dovesse rinviare a dopo la cena, ma è il momento di dare inizio ai giochi; la lenta seduzione è il suo forte, ma lei stasera lo eccita troppo. “Grazie a te, baby …”.  Lascia in sospeso le sue parole, lasciandola assorta a pensare a quello che avrebbe detto, prima di lasciar cadere su di lei la prima delle sue stuzzicanti sorprese. “È meglio che tu mangi dopo, io non so quanto tempo riuscirò ad aspettare per toglierti quel vestito”.

Il ritmo del suo respiro è esattamente quello che aveva sperato quando aveva accompagnato le sue parole con quello sguardo tenebroso in cui si manifesta sempre il suo alter ego Dominatore. Lei si blocca a metà di un boccone e ora che i suoi occhi si sono abituati al buio lui può davvero apprezzare la luce splendente che si insinua tra i suoi seni.

Deve sistemarsi, ma lo fa nella piena consapevolezza che lei lo sta guardando, lo fa dicendole che lei è la sola ragione per cui è già così eccitato. Il suo autocontrollo gli viene un po’ meno quando lei affonda i denti nel labbro inferiore. Questa è un’altra cosa che non manca mai di eccitarlo, quelle labbra polpose e quei denti perfetti che vi affondano gli fanno venire voglia di godere all’istante, nei pantaloni.

Lei riprende a mangiare, ma con un ritmo decisamente rallentato; lui sa che ora lo sta facendo esclusivamente per il marito, lo sa perché è difficile per lei mangiare quando è eccitata. Si guardano l’un l’altro quasi assaporando il piacere che li aspetta e lui lascia che la tensione aumenti standole accanto ma senza muovere un dito per toccarla.

Lei si asciuga la bocca con un tovagliolo e gli sorride da sopra l’orlo del bicchiere, i suoi occhi sono gioiosi, quindi sa perfettamente cosa sta per succedere. Adesso, però, si prende un momento per sé. “Ho qualcosa per te”.

Per un attimo lui chiude gli occhi per l’anticipazione deliziosa che avverte nel suo ventre, questa è una cosa completamente nuova per lui, questa eccitazione fanciullesca che lo prende tutte le volte che lei sta per dargli un suo regalo. Ci ha pensato su tanto ed è giunto alla conclusione che è tutta l’attenzione che lei mette nella scelta dei propri doni a catturare con tanta facilità il suo cuore.

Lei cerca nella borsetta e ne estrae un rettangolo incartato, delle dimensioni di un libro. Coglie in lei una fugace apprensione, che gli fa capire che lei teme il suo giudizio. Non capisce il perché, è evidente che lui ama tutto quello che viene da lei, ciononostante è così e quindi decide di mostrarsi entusiasta a prescindere da quello che sia il dono. Non pensa comunque che dovrà fingere, l’esperienza gli dice che anche questo dono sarà prezioso oltre misura, proprio come è successo tutte le altre volte.

Lei si sposta più vicino e gli porge il pacchetto, con gli occhi bassi, come se lo stesse offrendo. Lui non esita a prenderlo, la curiosità lo rode mentre apre l’involucro. Resta sorpreso, ma non per questo meno felice – è il suo libro. “Wow baby, è fantastico. La prima copia! Spero che tu mi abbia fatto una dedica”. Lui le strizza l’occhio prima di guardare la copertina, con la scritta Anastasia Grey. Il cuore gli batte forte, è felice e così dannatamente orgoglioso.

Quando alza lo sguardo vede che è inquieta e scuote la testa, con un sorriso un po’ imbarazzato: “Uhm, non tanto il libro, sai, quanto quello che ho scritto all’interno”.

Per un attimo lui resta confuso, finché non trova la pagina con la dedica. Sì, gli ha fatto una dedica. Sente un nodo in gola e il suo cuore si mette a battere all’impazzata.

A mio marito

Se non fosse per te la mia vita sarebbe vuota, ma come le parole di un libro tu hai dato un senso alle pagine della mia vita e le hai riempite di colore e di questo io non posso fare a meno. Ti amo per tanti motivi, ma soprattutto perché sei mio.

Grazie,

La tua Ana – solo tua e per sempre.

Porca miseria, cazzo! Ha dedicato a lui il suo libro, gli ha fatto pubblicamente una dichiarazione d’amore – e di possesso – tanto che il suo cuore, che tempo fa pensava fosse morto per sempre, era rinato. Lui adora il modo in cui lei lo sta facendo guarire.

Anche se volesse saltarle addosso, in questo momento non riuscirebbe a trovare la coordinazione. Fa un profondo respiro e si prende un minuto per se stesso, per recuperare, poi scuote la testa verso di lei, con stupore. “Non so che dire, baby, non potrei immaginare di essere più colpito”. Sa che lei ha avvertito l’incrinatura nella sua voce mentre lui guarda e riguarda quelle parole che lei gli ha dedicato. Si domanda perché lei esiti, che altro potrebbe desiderare? Tutto ciò che dimostra che lei gli appartiene lo induce a battersi il petto come un gorilla, cazzo.

Si risolleva nell’incontrare il suo sguardo, tutta l’apprensione è svanita d’incanto. Ora lei ha sul viso un sorriso che lo travolge. Lui sa che lei sta per dire qualcosa, forse sta per ringraziarlo ma lui non vuole aspettare: accantona immediatamente il piano che aveva accuratamente messo a punto e la afferra facendola sdraiare sulla morbida erba. La bacia sulla bocca, per mostrarle con la sua lingua cosa significa per lui quel dono. La assapora, la lecca, la divora e la stuzzica fino a quando si rende conto che manca pochissimo a farla venire.

Si mette a sedere e, dopo averla sollevata, se la tira in grembo in una sola mossa. “Voglio baciare ogni centimetro del tuo corpo”.  Capisce, dal tono roco della sua voce,  che anche solo così potrebbe spingerla alla frenesia. Non è deluso perché lei si appoggia al suo inguine rigonfio e geme di desiderio.

Lui spinge le sue mani sotto il vestito, facendole scivolare più e più volte per liberarla dalla barriera che li separa, poi trattiene il respiro alla vista che gli si offre. Lei indossa della lingerie rossa, ma non la solita lingerie di pizzo di cui lui la rifornisce. Oh no, questa di stasera è chiaramente un omaggio per lui,  e lui sente il suo membro indurirsi ulteriormente.

Lui sa che lei sta guardando la sua reazione e se sperava che lui rimanesse incantato è stata soddisfatta. Cazzo! Invece che di pizzo, questa lingerie è fatta di una rete finissima, pura e impalpabile. Le coppe del reggiseno hanno un taglio fino al centro che fa fuoriuscire i suoi capezzoli, sfacciatamente seducenti e sensuali.

Sta già sbavando e pensa alla resistenza che quei boccioli duri offriranno alla sua lingua. Il reggiseno non ha la solita chiusura sul retro, ma è chiuso da una serie di sottili nastri che si incrociano da dietro a davanti fino al suo basso ventre e al bordo superiore delle mutandine.

Lui sa bene che i suoi occhi cambiano colore quando l’eccitazione cresce, e sa di stare raggiungendo il limite. Ora sono affamati, di un colore grigio tempestoso mentre scivolano sul corpo di lei. Il suo sguardo eccessivamente stimolato arriva a quella parte appena depilata che è ricoperta dal medesimo tessuto di cui è fatto il reggiseno, con il medesimo taglio al centro. Non appena se ne rende conto, attraverso la nebbia della lussuria capisce che lei è completamente aperta per lui, nonostante indossi questo sensazionale abbigliamento fatto di nulla.

I nastri incrociati che percorrono la pelle di lei sono estremamente evocativi e gli ci vuole un attimo per capire il perché. Non appena lo capisce, ha il cuore in gola  e avverte che le pulsazioni sono concentrate in una parte del suo corpo che ora vive di vita propria. Quei nastri che affondano nella sua morbida carne lasciano i lati un po’ sollevati e imitano la pratica del bondage Shibari, in un modo che gli fa addirittura arricciare le dita dei piedi per l’apprezzamento. Splendida!

Lui fa scorrere le mani sui nastri rossi lungo la pancia e la schiena, affascinato, godendosi tutte le rientranze che essi formano. Per tutto il tempo lei lo guarda attraverso la cascata dei suoi capelli che le ricadono sul viso, in trepidante attesa di valutare la sua reazione. Lui geme, poi afferra con la bocca uno dei suoi capezzoli che spunta fuori dal reggiseno e infila la mano dentro le sue mutandine.

Le mani di lei corrono poi lungo la schiena di Christian e affondano nei suoi capelli. Lui si rende conto che lei sta per venire e che si sta servendo di lui per tenere le mani occupate, perché altrimenti potrebbero cercare di infilarsi lì anche loro.

Con una mano le sorregge la schiena mentre con le dita la accarezza trovandola bagnata e sfrenata. Lei getta indietro la testa e lui sorride per quel trucco che ben conosce, che lei usa per spingergli di più il seno in bocca. Lei geme, pregandolo di non smettere: “Per favore, Christian”.

Lui sa bene di essere perfido, ma lei gli piace così, quando lo implora, e lui userebbe qualunque stratagemma possibile per spingerla a farlo. A volte si chiede se lei si renda conto di quanto il comportamento di lui sia intenzionale, di quanto lui alimenti volutamente il suo desiderio per lui perché non ne ha mai abbastanza di lei, ma se fosse onesto con se stesso dovrebbe ammettere che lo fa perché spera, così, di tenerla legata a lui.

E’ un lavoro a tempo pieno, ma vive per questo, non desidera altro che compiacerla e fare in modo di fotterla accuratamente. Quello è un altro problema che ha dovuto affrontare con lei, un problema che non aveva mai incontrato con le sue sottomesse. A volte, come adesso, è così eccitato, vorrebbe farle tante cose che quasi non riesce a decidere da dove cominciare. Ecco perché notti come questa diventano così importanti, solo così può realizzare la sua lista dei desideri, perché fare l’amore una sola volta non sarebbe sufficiente.

Dovrebbe ridere di se stesso: Grey d’acciaio era un soprannome appropriato per lui, quando era solito frequentare i club BDSM con le loro barre di sollevamento e le loro catene di sospensione. Lui, allora, aveva davvero la fama di essere in grado di ritardare il suo orgasmo, cosa di cui era orgoglioso, ma con un paio di parole e un piccolo brandello di tessuto sua moglie è in grado di rovesciare le cose e di farlo impazzire dal desiderio. In queste occasioni lui era più grato per la sua capacità di resistenza, perché cazzo sapeva che lei gli faceva perdere il controllo con una terribile regolarità.

Proprio come ha pensato lei sta per raggiungere l’orgasmo e, a giudicare dai suoi lamenti e dal suo ansimare, senza dubbio lo vuole. Con coordinata e devastante intuizione lui fa tre cose in una volta. Solleva i fianchi, per infilarsi di più dentro di lei assecondando i suoi movimenti ondulatori. Poi, pian piano, pizzica le labbra del suo sesso per intrappolare il clitoride che strofina tra le dita e, infine, morsica con dolcezza la parte di lei che tiene in bocca, trascinando i denti per tutta la lunghezza del capezzolo.

E a questo punto lui non le chiede di guardarlo, sa che è uno di quei momenti in cui lei freme con tanta forza violenta che non sarebbe in grado di concentrarsi su come mantenere lo sguardo incollato al suo. Così, si lascia cadere di nuovo e si gode il piacere di cavalcare il suo corpo mentre lei urla il suo nome.

Non c’è niente come sentirla pronunciare il suo nome, soprattutto quando è in preda a sensazioni che chiaramente la annientano. Ama guardarla venire, quando si spoglia delle sue inibizioni ed è così vulnerabile. Quando le sue difese crollano, lei si mostra del tutto allo scoperto. E questo gli offre quell’intimità che desidera condividere con lei. Also it was mind-blowingly hot; he was already freeing himself to plunge into the aftershocks of her intense ripples. Inoltre era mente blowingly caldo, era già liberandosi di immergersi nelle scosse di assestamento delle sue intense increspature.

Senza perdere un colpo e prima che lei crolli sulla sua spalla entra dentro di lei, scivolando nel suo sesso bagnato e nella guaina calda che quasi istantaneamente lo porta all’apice di un precipizio a cui si abbandona con gioia. Prima la sua intenzione era di prendersela con calma, ma quando i muscoli di lei lo afferrano in questo modo lui vuole solo offrirle quello che lei ovviamente vuole – una scopata dura e veloce, che faccia pieno uso del liquido che lei ha appena prodotto.

“Aspetta, baby”, dice digrignando i denti e sperando che lei non sia troppo sfinita da ascoltarlo, prima di affondare dentro di lei con una compiaciuta spinta dei suoi fianchi. La cosa la scuote tanto che riesce a percepire il messaggio e lui è appagato sentendola aggrapparsi a lui, gridando. Lei geme di nuovo, è già pronta. Questo è esattamente quello che lui voleva. Ora lui può muoversi con i movimenti frenetici che i loro corpi bramano.

I loro respiri veloci vanno allo stesso ritmo, e la cosa lo sprona. Mentre si adegua al ritmo di lui, lei fa un po’ di spazio tra i loro corpi e si passa una mano sui seni oramai ricoperti di un velo di sudore. E’ stata molto coraggiosa stasera e gli piace, gli piace davvero un sacco, cazzo. La guarda far scivolare la mano sulla sua pelle umida, pizzicandosi il capezzolo mentre precipita la bocca sulla sua.

Con quel profondo bacio soffocano i rumori furibondi che entrambi emettono. Lei, come una donna posseduta, ha riacquistato le forze e comincia a cavalcare di nuovo, impostando un ritmo e un’angolazione che permette a lui di entrare del tutto in lei, fino in fondo. I lamenti di lei stanno aumentando di tono e capisce che lei sta per venire, allora lui usa quel po’ di autocontrollo che gli è rimasto per attendere ancora qualche secondo, in modo che lei possa unirsi a lui.

“Adesso, baby!” Le parole gli escono spontaneamente di bocca – ha perso il suo autocontrollo – e lui la inonda con tutto il suo seme. Oh caro, dolce figlio di puttana! Si sente come se fosse stato rovesciato avanti e indietro, i suoi occhi fanno quasi un giro completo roteando all’interno.

Al momento dell’orgasmo lei è come gelatina tra le sue braccia ed entrambi ansimano. Sono tutti e due sdraiati, così crollano insieme. Lui è sempre riluttante ad uscire fuori di lei, così le resta dentro e lei gli si abbandona addosso. Lui le accarezza i capelli e le bacia la testa, ma lei riesce solo ad emettere un gemito in risposta. Lui capisce benissimo, si sente allo stesso modo.

Hanno sempre fatto l’amore in una maniera divina, ma a volte, come stasera, hanno raggiunto un livello addirittura superiore. Non sa se questo avviene a causa della loro profonda connessione o di qualche altro elemento fortuito, ma è sicuro come l’inferno che è felice di essersi abbandonato e di avere accantonato i suoi progetti rimandandoli al secondo round.

La stringe a sé quando lei lo bacia sul petto, toccato profondamente da quello che hanno appena condiviso. Pochi istanti dopo, una volta che si sono ripresi, lui le porge la collana di diamanti e poi potrà prendersela con comodo, facendo di nuovo l’amore con lei.

5 thoughts on “Meandro di San Valentino – Fan Fiction in una sola puntata

  1. agnese says:

    Grazie del bellissimo regalo…Buon Natale a tutti…

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  2. Romina says:

    Grazie Paola, davvero un bellissimo regalo! Molto bello questo racconto, molto intenso!

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  3. Paola Donati says:

    Grazie e buon anno

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  4. katiag says:

    Grazie per questo regalo, ci voleva per iniziare il 2014 con segno positivo. Grazie per il tempo che ci dedicherai

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