Capitolo 52

Christian ritorna con un tablet; la sua disinvoltura è al momento messa da parte mentre controlla il contenuto della sua casella di posta per cercare la versione completa e definitiva dell’articolo.

Appoggia il tablet sul bancone poi mi prende tra le sue braccia, la mia schiena contro il suo petto, così da guardare lo schermo al di sopra della mia spalla. Mi chiedo se può sentire il battito accelerato del mio cuore quando mi sposta i capelli e appoggia la guancia contro la mia.

Mi tiene bloccata a sé con il suo braccio e leggiamo quello che  Mrs Cameron ha scritto. Riga dopo riga sento che il mio respiro si normalizza e il mio cuore rallenta fino a raggiungere un ritmo tranquillo. E’ esattamente quello che avevo in mente, anzi è addirittura meglio. C’è un pizzico di verità, ma si lascia abbastanza margine per fare avvertire al lettore che si tratta di rivelazioni intime ma deliziosamente stuzzicanti, in modo da distrarre l’attenzione dal fatto che c’è una potenziale dose di vizio e di immoralità, cosa che potrebbe significare per noi ogni genere di problemi.

Guardando il servizio fotografico allegato cerco di mettermi nei panni del lettore e mi chiedo che cosa penserà di noi chi non sa quello che so io. Questa volta il mio cuore perde un colpo, perché mi rendo conto che l’articolo non fa pensare alla perversione ma restituisce l’immagine di una coppia di persone ricche e potenti che sembrano avere tutto quello che si può desiderare, e in conclusione penso che Christian potrebbe veramente liberarsi da questa opprimente bomba a orologeria.

Ogni apprensione che potevo avere sparisce al solo pensare che questo servirà a far riottenere a Christian la sua libertà e le mie ragazze interiori si guardano estatiche, si abbracciano guancia a guancia, saltellano su e giù, condividono la tattica che abbiamo ideato per stroncare ogni futuro eventuale tentativo di ricatto.

Con un sussulto sono strappata alle mie riflessioni da una improvvisa imprecazione di Christian: “Col cazzo! Dovrà passare sul mio cadavere!”

Eh?

“Cosa c’è che non …” comincio, pensando a cosa mi è sfuggito e voltandomi a guardarlo.

Mi interrompo perché lui esplode, furibondo: “Sei fottutamente nuda! E sembri … sembri così, così … Cribbio!” esclama, chiaramente irritato, massaggiandosi la fronte con il pollice e l’indice.

Lo guardo fisso, ad occhi spalancati, mentre l’irritazione prende velocemente il posto della gioia; “Cosa sembro?” gli chiedo incredula, chiedendomi se non ha notato che anche lui è a torso nudo in più di una delle immagini e che il suo splendido busto farebbe vergognare il David di Michelangelo e farebbe sbavare tutta la popolazione femminile del mondo.

Facendo un passo indietro lui si mette i pugni sui fianchi e un cipiglio gli rabbuia il volto: “Sembri dannatamente bella!” sputa incredulo, come se fosse un’accusa.

“Sarà più facile che faccia freddo all’inferno piuttosto che io permetta che tutto il mondo ti veda in queste condizioni. Lasciare che vedano ciò che è mio! E tu sei incinta, cazzo!”

Io sussulto: “Che cosa significa essere incinta, cosa c’entra con tutto questo?” Stupidamente sposto la mia attenzione su questa sciocchezza che ha appena detto, piuttosto che affrontare il vero problema che è sotteso.

Christian mi guarda furente e accigliato: “Tu.Sei.Nuda”, sibila, ignorando la mia domanda e reagendo come se lui non fosse stato con me quando sono state scattate le immagini, sotto il suo rigido controllo.

Sembra anche essersi dimenticato che non sono mai stata nuda, neppure per un solo secondo. Il fotografo è stato molto paziente a sopportare l’insistenza prepotente di Christian, che esigeva fermamente che fosse rispettato il mio pudore. Il poveretto deve aver usato ogni trucco che conosceva per creare l’illusione della mia inesistente nudità.

Senza pensarci alzo gli occhi al cielo, incapace di credere che stiamo discutendo su di un servizio fotografico sul quale lui era d’accordo. “Sai benissimo che non sono mai stata nuda! E’ al massimo solo la mia schiena, per l’amor del cielo! Ho degli abiti che lasciano vedere ben di più di queste foto!”

Con una sola falcata il suo corpo è contro il mio e mi blocca contro il bancone della cucina. La sua mano mi stringe i capelli sulla nuca, costringendomi ad alzare in su la testa. Non mi fa male, ma è una mossa da Dominatore, in modo che tutto il mio mondo si mette improvvisamente a fuoco solo su di lui. Mi sento come se tutto il mio essere tornasse improvvisamente alla vita, la sottomessa che è in me riconosce  immediatamente il Dominatore cui vuole abbandonarsi.

Cazzo! Mi ricordo di questo …

Lui afferra il mio seno, stringendomi i capezzoli. Quasi immediatamente la mossa mi fa sentire nostalgia per il morso delicato delle pinze da capezzoli.

La sua bocca è a pochi centimetri dalla mia, il suo sguardo emana il suo bisogno di possedermi: “Hai alzato gli occhi al cielo, Mrs Grey?”, mi dice dolcemente a bassa voce, seducente nel suo inganno, nascondendo la corrente di rabbia che monta dentro di lui.

Resto senza fiato, stordita per lo shock della reazione del mio corpo a Christian il Dominatore e assolutamente incapace di rispondere. Fino a questo momento, ora me ne rendo conto, ci siamo solo trastullati con il nostro passato vizioso. Non abbiamo nemmeno scalfito la superficie del piacere che provavamo nella Sala Rossa delle Torture, e io ho del tutto dimenticato l’appagamento che provoca il sottomettersi al proprio uomo.

Lui inclina la testa di lato, come se volesse baciarmi: “Hmmm?” mi dice con dolcezza, “E tutto questo solo perché voglio tenere solo per me ciò che è mio?”

La sua mano, a questo punto, si allontana dal mio seno e mi afferra invece il culo, che stringe con forza.

Sbatto le palpebre, totalmente presa dal desiderio, e apro le labbra mentre mi abbandono ai miei sensi, la mia mente ancora troppo coinvolta nella scena per replicare.

La sua bocca accenna un peccaminoso sorriso; è del tutto a suo agio nel suo ruolo ed è pienamente consapevole della mia reazione a lui: “Può essere che io mi sia un po’ distratto durante le riprese fotografiche, Mrs Grey. Ho avuto mia moglie semi-nuda tra le mie braccia per la metà del tempo, ma ora che ho visto i risultati non sono disposto a condividerli”, mi informa, e l’aggiunta della parola semi è la sua unica concessione alle mie considerazioni.

Tra le sue braccia , alla sua mercè e sottomessa a lui, non potrò mai avere la meglio in questa discussione ma, nonostante io sia affascinata dal suo piccolo gioco di potere, il mio cervello razionale mi sta urlando che devo fargli capire l’importanza di lasciare che l’articolo esca così come è.

Riprendendomi, porto le mani sul suo petto appoggiandovi entrambi i palmi, e chiudo la piccola distanza tra le nostre labbra socchiuse. Con ogni fibra di femminilità che ho io lo bacio, teneramente e profondamente, con un bacio reverenziale,  blandisco la sua bocca in un incontro delicato delle nostre lingue, un bacio pieno d’amore. In solo pochi secondi lui si rilassa, le sue braccia si stringono intorno a me e mi tira più vicino.

Quando ci fermiamo, la linea dura delle sue spalle è sparita, il predatore senza fiato si è calmato e sono di fronte a un marito un po’ più ragionevole, che sembra un po’ stordito.

Devo nascondere il mio sorriso: sono pienamente consapevole che sto cominciando a imparare a domarlo quando è necessario, ma non posso negare che una grande parte di me desidererebbe essere trascinata per i capelli fino alla Sala Rossa per essere scopata, sottomettendosi ad ogni modalità creativa di fottere che Christian sa trovare, ma ora non è il momento. C’è semplicemente troppo in gioco, adesso, e non posso permettermi di cedere alle sopraffazioni sessuali di mio marito, ma prendo un appunto mentale: un po’ più tardi penserò a come tornare nella Stanza Rossa.

“Mr Grey, come sempre tu fai una tragedia di tutto, ma ti prego di ascoltarmi”, gli dico pacatamente, chiedendoglielo con cortesia invece di impormi perché capisco che non è il momento di aggredirlo, voglio che la situazione lavori per me, non contro di me.

Lui capitola con riluttanza e annuisce, la sua espressione cambia e diventa indulgente, e costruisco il mio discorso con il tipo di logica che anche lui non può non cogliere: “Christian, le parole di questo articolo sono assolutamente perfette. E’ esattamente quello che ho immaginato la prima volta che ne ho parlato con te. La sensualità è di vitale importanza per il successo di questo articolo. Si forniscono al lettore dei particolari succosi in cui affondare i denti. Se elimini questo aspetto, rimarrà soltanto quella che sembrerà una coppia pomposa in cerca – senza senso – di attenzione. L’ultima cosa che vogliamo è quella di provocare l’ostilità dei lettori, di dare loro un motivo per gettare su di noi una brutta luce ammantando di sensazionalità una cosa che non è assolutamente strana”.

Per un intero minuto lui elabora le mie parole e resta immobile a fissarmi come se stesse cercando di leggere nella mia mente e di districare i fili dei miei pensieri più reconditi.

Quando parla spara una raffica di contestazioni: “Ma la giornalista, praticamente, fa sembrare che noi stiamo amoreggiando, e non dice che la nostra interazione la ha colpita. La cosa non ti dà fastidio? Cazzo, Anastasia, non aspettarti che io sia tollerante quando sei coinvolta tu. E tu sembri nuda!” mi obietta, ma fortunatamente non sembra irremovibile, ” Calda e nuda!”, aggiunge, per buona misura, mentre arrossisce per la rabbia.

“Mi avrebbe infastidito molto se non fossi stata lì con te, se avessi dovuto farlo senza la tua approvazione, ma bisogna trasmettere ai lettori lo stato d’animo del colloquio, e francamente, Christian, una donna dovrebbe essere morta per non reagire a te in qualche modo. Devo affrontare quelle reazioni ogni giorno, quando sono con te. Le cameriere, le commesse, anche la mia mamma è tutta smorfie quando tu sei in giro. E siccome tu sai quanto ti amo e che sono totalmente tua, tu non devi essere irrazionale per le fotografie. Nessuno penserà che ero veramente nuda”.

Fa un passo più vicino a me, mi sposta i capelli dietro l’orecchio e mi accarezza con le nocche i contorni del viso.

Con il suo solito modo si focalizza solo su un piccolo dettaglio del mio discorso, sempre pronto a cercare ogni rassicurazione: “Baby, tu sai che io solo voglio vederti, vero?” mi chiede con il suo tono gentile e con uno sguardo che tradisce la sua preoccupazione.

Io metto la mia mano sulla sua, appoggiandomi a lui con amore: “Lo so, Christian. È proprio per questo che non è un grosso problema. Non dimenticate che abbiamo messo in piedi tutto questo perché te lo ho suggerito io. Io voglio che facciamo questo. Io voglio che facciamo tutto quello che possiamo per eliminare il pericolo. Forse le foto sono un po’ salaci,  ma nel contesto sono perfette, e questo articolo è una lettura deliziosamente appagante esattamente esattamente così come è ora. Voglio che tu dia a GQ l’ordine di andare avanti e di pubblicarlo così com’è”.

Strizza gli occhi verso di me, ancora non del tutto convinto: “Credi davvero che vada bene?”

Raduno ogni grammo di serenità e gli mostro un sorriso raggiante: “Sono più che convinta, Christian. Voglio che tu lo faccia pubblicare. Cerchiamo di liberarci da questa ossessione, cerchiamo di farla finita”.

Ancora una volta mi rendo conto dal suo sguardo che la sua testa sta immaginando tutti i possibili scenari che riesce ad evocare.

“”Va bene”, ammette finalmente, annuendo con la testa in un modo che mi fa pensare che non è ancora del tutto convinto.

Allargo il mio sorriso, incoraggiandolo: “Sì?” gli chiedo, un po’ esitante.

Il suo cenno del capo diventa più fermo mano a mano che la convinzione si fa strada nella sua mente: “Va bene, facciamolo, ma ti occuperai tu di Mrs  Cameron e dei suoi modi civettuoli da qui in avanti”, scherza, con un piccolo sogghigno.

Ridacchiando io lo abbraccio: “D’accordo!” urlo, “Grazie, Christian, stiamo facendo la cosa giusta, vedrai”.

Lui mi abbraccia di rimando e bacia la parte superiore della mia testa: “Spero che tu abbia ragione, Mrs Grey. Niente è peggio della possibilità di “.perderti”.

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Dopo aver inviato la conferma a Mrs Cameron per e-mail insieme alla copia firmata dei nostri documenti, vado in cerca di Chris ma mi imbatto in Gail. “Ah, proprio la donna di cui avevo bisogno” le dico sorridendo, con aria di cospirazione. “Mi chiedo se posso chiederle di aiutarmi a realizzare un piccolo progetto che ho in testa”.

For a few minutes we discuss what I need from her before my ringing phone pulls me away from our conversation, the insistent tone making it impossible to ignore in the echoing confines of the passageway. Per qualche minuto discutiamo di quello che mi serve poi il mio telefono squilla e mi distoglie dalla nostra conversazione.

Congedo Mrs Taylor augurandole una buona notte prima di rispondere a mia cognata: “Mia! Come stai? ”

Senza un saluto o un preambolo lei inizia a parlare, con la voce piena di panico: “Ana” grida, “Io non so cosa fare! Pensi che dovrei andare al ricevimento di Kate e di Elliot sabato sapendo che Ethan ci sarà? E se lui porta una ragazza? E se mi ignora?”

“Whoa! Rallenta un attimo, Mia” la interrompo, mentre cerco di capire il nocciolo del problema.

La sento respirare profondamente per calmarsi, e soffiare nel tentativo di riprendere il controllo di se stessa.

Approfittando del suo silenzio, cerco di rassicurarla: “Va bene, affrontiamo il problema con la logica, adesso”, suggerisco mentre mi siedo, desiderando un bicchiere di fresco vino frizzante – non per la prima volta da quando abbiamo cominciato a pensare di avere un altro bambino.

“In primo luogo, devi assolutamente andare: Elliot è tuo fratello. Se tu non andassi, la tua assenza potrebbe essere interpretata male; penso invece che sarebbe una buona idea andarci con qualcuno”.

“Con qualcuno? Davvero?”, mi chiede, in tono dubbioso.

“Sì. Non dovrebbe essere altro che un amico del quale ti puoi fidare, con cui puoi parlare chiaramente del problema che rappresenta per te quella serata. Sarebbe ancora meglio se fosse una persona che Elliot conosce”.

“Okay” sospira, seguendo attentamente il mio pensiero, “Io ho in mente qualcuno”.

“Ottimo,” concordo “e sei sicura che Elliot non penserà che ci sia un collegamento romantico tra voi due?”

Mia ride, con una risata prorompente, “Sì, sono certa! Theo sarà anche un maschio, ma ha più estrogeni di te e me messe insieme”.

“E’ perfetto!” sorrido, “Dagli un po’ di informazioni di base, se non conosce già la storia, e assicurati che si occupi di te in modo da non crollare a terra se Ethan dovesse arrivare con una ragazza”.

“Prenderò un appuntamento con Theo. Cercherò di non lasciarmi andare alla autocommiserazione. Va bene, che altro?”

“Oh, ecco finalmente la Mia che conosco e amo” ridacchio, felice del fatto che lei sembra sentirsi meglio ora che stiamo parlando e organizzando un piano.

Dopo una piccola pausa continuo: “Allora fai del tuo meglio, preparati, vai dall’estetista e dal parrucchiere e cerca di essere al centocinquanta per cento affascinante! Ethan, quando ti vedrà, dovrà restare a bocca aperta. Una volta che saremo riuscite a fare in modo che ti tenga gli occhi incollati addosso, ti esibirai nel tuo miglior atteggiamento del tipo io-non-bisogno-di-un-uomo-per-essere-felice, e cercherai di essere affascinante e cinguettante”.

“Sguardo ammaliante, essere affascinante e allegra. Capito”, scherza, spuntando mano a mano i vari argomenti dalla sua lista mentale.

Ancora una volta mi viene da ridere, godendomi il suo senso dell’umorismo, “Questa è la tua parte, e va bene. Quanto a me, manderò a Ethan una e-mail per vedere se posso avere un’idea di come è messo emotivamente in questo momento. Pianificheremo meglio la nostra strategia quando avrò più informazioni”.

Lei emette un altro lungo sospiro, tornando improvvisamente seria: “Grazie, Ana. Sei la miglior cognata che una ragazza può desiderare”.

Arrossisco, colpita dalle sue parole e dalla sincerità della sua gratitudine: “Oh Mia, sono io che ti ringrazio, e so che tu ti comporteresti allo stesso modo per me. Mi piacerebbe vedere te e Ethan insieme e felici!”

“Anche a me piacerebbe, Ana. Anche a me”.

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Una volta che Christian ed io abbiamo messo Chris a letto mi dirigo verso la biblioteca per inviare alcune e-mail a Kate e Ethan, ma non appena avvio il mio programma di posta elettronica trovo un messaggio di Kate.

Ciao Ana. Come stai? Elliot è così esaltato per il lancio. Sarà una cosa divertente!

Sorrido, sentendo il caldo bagliore dell’amicizia che ci lega. E’ molto importante non dover dare spiegazioni a qualcuno perché già ti conosce appieno, e questo è il mio rapporto con Kate.

Ciao Kate. Tutto bene, siamo in attesa di festeggiare con voi. Stavo per inviarti una e-mail! Cosa ne pensi del rapporto di Mia e Ethan?

Quello sciocco di mio fratello e le sue stupide idee sull’amore. Ha solo bisogno di un calcio nel culo. Mia è perfetta per lui! Lui ha solo bisogno di tirare la testa fuori dal suo didietro per accorgersene! Perché me lo chiedi?

Sai che Mia è ancora innamorata di lui, vero?

Sì, lo sospettavo. Lei sembra tutta tranquilla quando parlo di lui. Lei deve solo far marciare il suo culo verso di lui e trascinarlo nel suo letto per il colletto!

LOL! Pensi che potrebbe funzionare??

Sicuramente, se lui non fosse un coniglio!

Non posso fare a meno di ridere. Solo una sorella amorevole può parlare di suo fratello in quel modo, ma penso che lei abbia toccato il nocciolo della questione, con Ethan. Dal momento che ha il cuore spezzato, lui lo nasconde con una ridicola fierezza. Tutta questa faccenda, il fingere di essere stato lui a respingere Mia, è solo un’altra scusa.

Sai per caso se lui ha delle altre storie, se verrà al ricevimento con un’altra ragazza?

Volevo organizzare qualcosa del genere per lui. Lui non ha nessuna ragazza al momento, ma non vuole venire da solo. Questi maledetti ormoni mi fanno dimenticare tutto!

Oops! Ma è dopodomani! Hai in mente qualcuna?

Mia porterà qualcuno?

Sì. Le ho detto io di farlo. Lei verrà con un amico gay, uno che anche Ethan conosce.

Ahh. Il piano mi sembra buono. Venire con qualcuno che ti sorregga ma che non costituisca una minaccia! No, non ho in mente nessuna, ma penso che potrei avere un’idea!

Ottimo! Dimmi! Posso fare qualcosa per aiutare?

Niente, limitati a pensare alla mia storia …

Kate …??

Sto facendo una cura ormonale! Se non posso usare adesso, come scusa, i miei ormoni impazziti, quando potrò mai avere la possibilità di farlo di nuovo?

Katherine Agnes Kavanagh Grey! Che cosa hai intenzione di combinare?

Ah, questi maledetti ormoni mi fanno dimenticare tutto, Ethan. Mi dispiace tanto, ma mi è completamente passato di mente. Andrà tutto bene, anche se sei venuto da solo! Oh, guarda, c’è Mia!

Rido forte, piuttosto sconcertata dall’imbroglio che ha intenzione di mettere in piedi.

E’ una trovata che solo una sorella può combinare per poi essere perdonata, ma devo ammettere che mi sembra perfetto!

Ci penso io a mio fratello, tu pensa a gestire Mia. Aiutiamo questo amore a sbocciare.

Sono d’accordo! Buona fortuna con i preparativi per sabato e … puoi tenere cinque minuti per me quando arriveremo? Ho bisogno di parlarti di una cosa.

Grazie e puoi scommetterci! Ci vediamo sabato xoxo

Ci vediamo Kate, e grazie xx

Tra di noi possiamo al massimo cercare di creare la situazione più favorevole per Mia e Ethan, possiamo cercare di aiutarli a ricostruire il loro rapporto, ma saranno poi solo loro due a cogliere o meno quella opportunità. Forse durante la notte potrò scambiare qualche messaggio con Ethan e parlare con lui del lasciarsi scivolare via l’amore tra le dita, forse potrò raccontargli la mia esperienza, visto che io sono la regina dei tentativi finiti male.

Sapendo quanto ansiosa deve essere Mia in questo momento, le mando in fretta una e-mail:

Da: Anastasia Grey

Oggetto: Ethan

Data: 24 novembre 2016 22:38

A: Mia Grey

Carissima Mia, ho ottenuto l’aiuto di Kate per il nostro piano. Anche lei è pienamente convinta che il rapporto tra Ethan e te possa funzionare. Ethan non verrà al party con una ragazza, così tu avrai via libera per riconquistarlo. Ripeto, Ethan sarà da solo! Porta il tuo amico come supporto, come abbiamo deciso, e sii pronta a combattere.

Dai il via alla battaglia per riconquistare il suo cuore!

Quando saremo più vicine al momento, discuteremo ulteriormente la strategia.

Anastasia Grey

Assistente cognata

Sono eccitata per loro, eccitata per Elliot e Kate, ma ho paura di raccontarle della gioia per il nostro bambino in arrivo. Sono sicura che Christian verrà condividere la notizia con i suoi genitori e con i suoi fratelli sabato, e preferisco che Kate sia preparata in anticipo alla notizia.

Con le mie emozioni contrastanti vado a cercare Christian per trascinarlo a letto con me. Dopo la nostra pesante giornata e dopo le novità, ho bisogno di stare tra le braccia di mio marito. C’è in me anche il ronzio costante del desiderio che mi vibra nelle vene dall’incontro di questo pomeriggio con il mio vero Dominatore. Non voglio questa versione annacquata di Christian che mi coccola accuratamente, ma lo voglio con l’atteggiamento diverso, voglio quella versione super-carica di lui che ho imparato conoscere e di cui ho imparato a fidarmi da quando ci siamo conosciuti.

Nella mia mente sto ancora cercando di trovare un modo per aprire la porta della Camera Rossa senza far scappare via Christian per la paura di perdermi o senza fomentare vecchi demoni che lui preferirebbe dimenticare. Ciò che è chiarissimo per me da questo pomeriggio è che il ruolo di Dominatore è naturale per lui come il respirare, e che lui assumerebbe quell’atteggiamento e quel ruolo senza pensarci due volte, se la barriera della sua mente non gli impedisse di farlo. Per me, questa è la prova evidente che si tratta di qualcosa di cui lui ha bisogno, anche se non è disposto ad ammetterlo.

Come al solito, Christian è più che felice di accontentarmi, ma invece del sesso vizioso e lussurioso che vorrei mio marito fa l’amore con me con una dolcezza tale che mi trasmette ogni grammo della sua gioia per la gravidanza. Il suo corpo copre il mio nella posizione del missionario, il suo sguardo si immerge in me facendomi capire la profondità del suo amore, le sue mani vagano su di me con tenerezza e adorazione, mi bacia con dolcezza mentre si immerge dentro di me, muovendo lentamente le anche e facendomi venire ripetutamente con lunghi gemiti di piacere prima di abbandonarsi anche lui all’orgasmo.

Poi lui mi attira tra le sue braccia, si stringe a me come una vite e si addormenta con la mano appoggiata sulla mia pancia. Le sue abilità a letto sono strabilianti, ma mi manca molto il sesso che facevamo una volta e il nostro divertimento nella Camera Rossa. Voglio convincerlo a  tornarci di nuovo il più presto possibile e non riesco a pensare a un momento migliore di questo.

Con il bisogno di trovare la strada giusta per la nostra famiglia alle prime armi, cui ora si è aggiunto un altro componente,  con tutte le incertezze per l’uscita dell’articolo, per non parlare di Jose e di tutte le implicazioni terribili di quella situazione, credo che tornare nella Camera Rossa potrebbe servire a cementare il nostro rapporto ancora di più, ad approfondire i legami che in ultima analisi ci aiutano ad affrontare le tempeste che sembrano essere  sempre all’orizzonte della nostra vita.

Finalmente, proprio perché il respiro ritmico e sereno di mio marito mi calma, mi addormento con un piano vago in testa per fare in modo che Christian si lasci andare. Domani sarà un altro grande giorno, in cui arriverà la conferma della mia gravidanza con un esame del sangue e forse faremo anche la nostra prima ecografia. Non vedo l’ora di vedere il volto di Christian quando vedrà il primo “puntino” della preziosa piccola vita che abbiamo creato noi due insieme.

2 thoughts on “Capitolo 52

  1. lamb says:

    brava….continua cosi….grazie….non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo

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